mercoledì 30 aprile 2014

Caponata

Caponata 



La caponata è uno dei prodotti più tipici e celebri della gastronomia siciliana. Si tratta di un insieme di ortaggi fritti (per lo più melanzane), conditi con sugo di pomodoro, sedano, olive e capperi in salsa agrodolce. Ne esistono numerose varianti, a seconda degli ingredienti: le ricette classiche raccolte in tutta l'isola sono ben 37. Diffusasi in tutto il Mar Mediterraneo, oggi è generalmente utilizzata come contorno o antipasto, ma sin dal 1700 costituiva un piatto unico, accompagnata dal pane. L'etimologia deriverebbe dal "capone", nome con il quale in alcune zone della Sicilia viene chiamata la Lampuga, un pesce dalla carne pregiata ma piuttosto asciutta che veniva servito nelle tavole dell'aristocrazia condito con la salsa agrodolce tipica della caponata. Diventa a questo punto probabile che il popolo, non potendo permettersi il costoso pesce, iniziò a sostituirlo con le più economiche melanzane. Qualcuno sostiene che il nome del piatto derivi in realtà dalle "caupone", con cui ci si riferisce alle taverne dei marinai. Tuttavia risalire all'etimologia esatta della parola resta ancor oggi un'impresa, tant'è che, nel tentativo di tracciare la storia della sua origine, si chiamano in causa anche i suoi eventuali rapporti con i termini iberici di capirottata, capirotada o capironades. Ma la parola caponata potrebbe anche essere legata a quella latina "caupona", ossia taverna od ostessa, ed all’aggettivo "cauponia", venendo così a significare "cibo da taverna". Seguendo una tale interpretazione, si ritiene che la caponata sia fatta di "cose varie" ed, anche al di là dalla stagionalità degli ortaggi, è possibile ipotizzare l’esistenza di due grandi formule di caponate: quella a base di verdure (dei poveri) e quella a base di pesce. La caponata siciliana vegetariana, "dei poveri", si é evoluta con la presenza di melanzane, sedano, cipolle, olive, capperi e, raramente, carciofi, in salsa agrodolce (aceto più miele, oppure aceto più zucchero). Nelle caponate con presenza di pesce sono note diverse ricette, a partire da quelle che Ippolito Cavalcanti, discendente diretto del più noto Guido, riporta nel suo libro "La cucina teorico-pratica con corrispondente riposto", pubblicato a Napoli nel 1839.

la mia caponata
inizio a tagliare una decina di pomodorini Pachino a spicchi

unisco 100 gr. di melanzane sot'olio con un pò di olio delle stesse

qualche olive e qualche cappero

100 g. di mozzarella tagliata a tocchetti, naturalmente di bufala

qualche pallina di patate lesse

Qualche foglioline di basilico spezzate con le mani

condire con sale pepe e un pizzico di origano e tenere a parte.

Prendiamo la nostra fresella e immergiamola nell'acqua

quindi toglierla dall'acqua e posizionarla al centro di un piatto di portata, e coprirla con l'insalatina preparata in precedenza, qualche filetto d'acciuga e ......

 ecco la mia caponata






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