martedì 31 marzo 2015

LA DIETA CHE ALLUNGA LA VITA

LA DIETA CHE ALLUNGA LA VITA


È in fase di test e prevede cinque giorni di libertà e due di semi-digiuno. Ecco le quattro regole.


 

La restrizione calorica, ossia la riduzione di un terzo delle calorie immesse nell’organismo, allunga la vita e fa calare considerevolmente il rischio di problemi di salute. A dirlo sono i test effettuati su animali da laboratorio. E sembra che questo stile alimentare, fino ad oggi considerato applicabile solo agli animali, possa essere adottato anche dagli umani. Come racconta La Repubblica, la dieta che allunga la vita prevede 5 giorni di alimentazione normale e 2 di digiuno. I primi test sugli esseri umani sono stati condotti da un’equipe guidata da Luigi Fontana, professore ordinario di medicina e nutrizione all’università di Brescia e alla Washington University di Saint Louis, in collaborazione con Linda Partrige, ricercatrice dell’University College di Londra e del Max Planck Institute for biology of ageing. Che hanno elaborato quattro regole che hanno imposto ai pazienti su cui sono stati effettuati i test di sperimentazione preliminari.

1. DIMINUIRE LE PROTEINE

La prima regola riguarda le proteine, e ne prevede una riduzione: dovrebbero fornire solo il 10-12% delle calorie giornaliere, ed essere sostituite dai carboidrati come fonte di energia per l’organismo.

2. DUE GIORNI NON CONSECUTIVI DI DIGIUNO 

La seconda regola è osservare due giorni non consecutivi di digiuno settimanale, ma attenzione: «Il digiuno non deve essere completo. Ai nostri volontari chiediamo di mangiare solo verdura cotta o cruda con un paio di cucchiai d’olio, per un totale di 500 calorie», ha spiegato Fontana.

3. PROTEINE DI ORIGINE ANIMALE ADDIO

La terza regola da seguire è sostituire la maggior parte delle proteine di origine animale con quelle vegetali, ma senza azzerare del tutto le prime: «Le proteine animali contengono alcuni tipi di aminoacidi che aumentano il danno prodotto dal metabolismo alle cellule. Quelle vegetali contengono fibre, che plasmano i trilioni di batteri che popolano il nostro sistema digestivo in modo da ridurre le infiammazioni», racconta Fontana.

4. MANGIARE NELLE PRIME ORE DEL MATTINO

L’ultima regola prevede invece la concentrazione del cibo nelle prime ore del mattino: «Ai nostri volontari chiediamo di assumere tutte le calorie della giornata in otto ore partendo dalla mattina e di cenare il prima possibile, solo con verdure. Questo per far coincidere alimentazione e ritmi circadiani. Solo negli ultimi decenni l’uomo ha spostato i suoi ritmi di vita verso la notte, con effetti negativi sulla salute», si legge su Cell.

UNA DIETA CRITICATA

Ma non tutti sono d’accordo con l’imposizione di questi ritmi all’organismo. Ad esempioDavide Festi, gastroenterologo in forza presso l’università di Bologna, ha dichiarato: «In generale sconsigliamo sbalzi di apporto calorico. L’organismo ha bisogno di ritmi costanti». E poi sugli esseri umani la restrizione calorica ha effetti pesanti sulla funzione riproduttiva e provoca anemia e osteoporosi. Ma Fontana e Partridge ribattono ricordando che, nel corso dell’evoluzione, gli esseri umani hanno sempre mangiato in maniera intermittente: «Quello che abbiamo osservato è che nei periodi di carenza di cibo l’organismo si mette in pausa, rallenta le sue funzioni metaboliche e di conseguenza anche il danno che il metabolismo arreca alle cellule per poi rimettersi in moto nei periodi di abbondanza».

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