Kookies
Ingredienti per 48 cookies
Burro ammorbidito 500 g. - Bicarbonato 10 g. - Zucchero a velo 400 g. - 1 bustina di Vanilina
Uova medie 6 - Farina tipo 00 700 g. - Zucchero semolato 200 g. - gocce di cioccolato fondente 700 g
Sale grosso 20 g.
PROCEDIMENTO:
Per preparare i cookies impastate il burro a temperatura ambiente con lo zucchero semolato e lo zucchero a velo, fino ad ottenere un composto liscio, omogeneo e cremoso
Aggiungete il sale grosso, la vaniglia , le uova e continuate a mescolare il tutto almeno per 5 minuti.
Setacciate la farina in una ciotola capiente e aggiungetevi il bicarbonato , quindi incorporatela all’impasto , aiutandovi con una spatola o un cucchiaio, e mescolando fino a che la farina si sarà completamente amalgamata ,
quindi aggiungete anche le gocce di cioccolato , incorporandole per bene.
Foderate una placca con un foglio di carta da forno
riempite un sacchetto da pasticciere con l'impasto
e formate dei mucchietti di circa 30-40 g.
Continuate così, distanziando i mucchietti, fino a formare tutti i biscotti, quindi cuoceteli in forno preriscaldato a 180° per circa 15 minuti: i cookies dovranno risultare morbidi al centro e dorati ai bordi.
Una volta pronti, estraete i cookies dal forno e lasciateli raffreddare su una gratella
Massachusetts. Corrono gli anni Trenta. Missis Ruth Wakefield sta preparando, come di consueto, i deliziosi biscotti al burro da servire ai clienti del suo “Toll House Inn”, il lodge in stile coloniale tra Boston e New Bedford che la donna conduce col marito Kenneth. In corso d’opera, Ruth si accorge di aver esaurito un ingrediente fondamentale per quella preparazione, il Baker’s chocolate (un tipo di cioccolato molto amaro e scioglievole, utilizzabile esclusivamente in cottura), e lo sostituisce con una barretta di cioccolato semidolce, ridotta in piccoli pezzi, donatale qualche tempo prima dall’amico Andrew Nestlé. Estraendo i biscotti dal forno, un’espressione di stupore si disegna sul volto di Ruth: contrariamente alla sua convinzione, i pezzetti non si sono sciolti, come ha sempre fatto il “cioccolato del fornaio”, ma soltanto un po’ ammorbiditi! Eccoli là, tutti integri e ben visibili all’interno dei biscotti. Che fare? Buttarli via? Manco per sogno: lei li serve lo stesso ed è un trionfo. Tutti vogliono assaggiare i cookies di Ruth, la cui ricetta finisce prima sul giornale di Boston, poi in radio, nel programma: “Cibi famosi da luoghi famosi” di Betty Crocker. Da quel momento non c’è massaia americana che non sia colta dalla smania di sperimentare quella ricetta, per la quale serve il “Nestlé Semi-Sweet Chocolate Bar”: il buon Andrew assiste ad un incremento vertiginoso della vendita del suo prodotto. Non essendo stupido, cerca di trarre il massimo vantaggio dalla situazione: nel 1939 avvia la produzione di “chips”, ovvero di gocce di cioccolato già pronte all’uso, e propone a Ruth una fornitura a vita di cioccolato in cambio dell’autorizzazione a stampare la ricetta de “The Famous Toll House Cookie” sul retro delle sue confezioni di chocolate chips. Conclusione? Il “chocolate chip cookie” è diventato, non solo la quintessenza dell’arte pasticciera a stelle e strisce, ma, oserei dire, senza timore di smentita, il biscotto più famoso al mondo; Ruth è entrata a pieno titolo nella schiera degli inventori del XX secolo superando in fama la Curie e la Nestlé… beh, basti pensare che oggi è una delle maggiori multinazionali della Terra! Una curiosità: la fortunata ricetta continua ad essere stampata sulle confezioni di “Nestlé Toll House Semi-Sweet Chocolate Morsels”.
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